Apulia Theologica https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at <div> <p><em><img style="float: left; width: 300px; margin: 0px 10px 10px 0px;" src="https://www.apuliatheologica.it/ojs/public/site/images/segretario/copertina-2-2025-quad.jpg" alt="" height="436" /></em>A<em>pulia Theologica</em></p> <p>Rivista internazionale di teologia fondata nel 2005 a cura della <a href="https://www.facoltateologica.it/">Facoltà Teologica Pugliese</a> (Bari)</p> <p><em>Apulia Theologica </em>ha, tra le sue finalità, la <em>mission</em> di fare teologia nel contesto: «promuovere l’incontro tra fede e ragione, verità e libertà, cultura e istituzione (… e) di recepire, in maniera feconda, le istituzioni e i problemi della vita ecclesiale e civile» (<em>Statuto</em>, art. 3).</p> <p>È una rivista aperta alla riflessione e al confronto con altri centri scientifici e accoglie contributi e saggi che ne promuovano ricerca e approfondimento.</p> <p>A cadenza semestrale approfondisce argomenti che alimentano il dibattito attuale in modo scientifico e rigoroso, oltre che in modo accessibile e lineare.</p> <p>Dal 2025 la Rivista è riconosciuta come scientifica per l’area 11 dall’Anvur.</p> <p> </p> </div> Edizioni Studium it-IT Apulia Theologica 2421-3977 <p>Gli articoli della rivista sono open access. <br />Sono sotto embargo solo i contributi dell’attuale annata.</p> Congregavit nos in unum https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127819 <p>L’articolo approfondisce il nesso teologico ed ecclesiologico tra Eucaristia e sinodalità, mostrando come la comunione eucaristica costituisca il principio e il modello della comunione sinodale. Dopo aver esaminato le radici etimologiche di sy´naxis e sy´nodos, si sottolinea che la sinodalità non è semplicemente un “camminare insieme”, ma un “camminare con Cristo”, fonte e fine della Chiesa. L’icona evangelica dei discepoli di Emmaus diventa la chiave ermeneutica per comprendere l’intreccio tra ascolto della Parola, frazione del pane e missione. L’Eucaristia, infatti, plasma la forma ecclesiale del “noi” credente, trasformando la comunità in popolo pellegrino e missionario. Riprendendo san Giovanni Crisostomo, l’articolo chiarisce che la Chiesa è sy´stema e sy´nodos, realtà armonica e ordinata, dove l’unità nasce dall’azione eucaristica. Ne consegue che la sinodalità, privata del suo fondamento eucaristico, perderebbe la sua identità cristologica e sacramentale.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>The paper explores the theological and ecclesiological relationship between Eucharist and synodality, arguing that Eucharistic communion is both the source and the model of synodal communion. After tracing the etymological roots of sy´naxis and sy´nodos, it stresses that synodality is not merely “walking together,” but “walking with Christ,” who is the origin and goal of the Church. The Gospel episode of the disciples of Emmaus provides a hermeneutical key to link listening to the Word, the breaking of bread, and mission. The Eucharist shapes the ecclesial “we” of believers, transforming the community into a pilgrim and missionary people. Drawing on St. John Chrysostom, the paper explains that the Church is sy´stema and sy´nodos, a harmonious and ordered body whose unity flows from the Eucharistic act. Thus, synodality detached from its Eucharistic foundation would lose its Christological and sacramental essence.</p> Marcello Semeraro Copyright (c) 2025 Marcello Semeraro 2025-11-07 2025-11-07 11 2 375 388 10.71628/apth.v11i2.127819 Premio Apulia Theologica 2025 https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127820 <p>L’ articolo esamina la teologia eucaristica di Matthias Joseph Scheeben nell’opera I misteri del cristianesimo da una prospettiva ecumenica. Scheeben sviluppa la dottrina scolastica della transustanziazione in termini esplicitamente cristocentrici ed ecclesiologici, attingendo ampiamente dalla Scrittura e dai Padri. Egli presenta l’Eucaristia come il prolungamento dell’Incarnazione che ha inaugurato quell’unione sostanziale tra Dio e l’uomo, fondata sull’unità sostanziale della Trinità e completata nell’unione sostanziale del credente con Cristo nell’Eucaristia. Egli sottolinea il significato mistico del Sacramento come incorporazione in Cristo e glorificazione di Dio, da cui argomenta la necessità della transustanziazione come modalità specifica della conversione eucaristica. La sua esposizione si accorda con l’enfasi ortodossa sulla theosis, la sensibilità patristica anglicana e le preoccupazioni protestanti per il cristocentrismo, offrendo risorse ecumeniche che rimangono fedeli alla tradizione cattolica.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>This article examines Matthias Joseph Scheeben’s eucharistic theology in The Mysteries of Christianity from an ecumenical perspective. Scheeben develops the scholastic doctrine of transubstantiation in explicitly Christocentric and ecclesiological terms, drawing richly on Scripture and the Fathers. He presents the Eucharist as the prolongation of the Incarnation which inaugurated that substantial union between God and man, grounded in the substantial unity of the Trinity and completed in the substantial union of the believer with Christ in the Eucharist. He emphasises the mystical significance of the Sacrament as the incorporation into Christ and the glorification of God, from which he argues for the necessity of transubstantiation as the specific mode of eucharistic conversion. His account resonates with Orthodox emphases on theosis, Anglican patristic sensibilities, and Protestant concerns for Christocentrism, offering ecumenical resources that remain faithful to Catholic tradition.</p> Luca Colacino Copyright (c) 2025 Luca Colacino 2025-11-07 2025-11-07 11 2 389 410 10.71628/apth.v11i2.127820 La pratica del confessore: il ministero della riconciliazione nella prospettiva alfonsiana https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127821 <p>Nella cornice del Giubileo indetto da papa Francesco, si propone una lettura del sacramento della riconciliazione a partire dal ministero del confessore, indispensabile mediatore della misericordia di Dio. Rileggendo un contributo di Alfonso Maria de Liguori, Pratica del confessore per ben esercitare il suo ministero (1755), scritto in lingua volgare e dedicato ai sacerdoti per una immediata consultazione, si disegna il profilo del presbitero chiamato ad essere padre, medico, dottore e giudice. È l’interazione di queste caratteristiche che, nella complessità del dialogo sacramentale, può permettere al penitente di fare l’esperienza della stessa “condotta del Redentore”.<br><br></p> <p><br>In the context of the Jubilee announced by Pope Francis, a reading of the sacrament of reconciliation is proposed starting from the ministry of the confessor, an indispensable mediator of God’s mercy. Rereading a contribution by Alfonso Maria de Liguori, Pratica del confessore per ben esercitare il suo ministero (1755), written in the vernacular and dedicated to priests for immediate consultation, the profile of the priest called to be a father, physician, doctor and judge is drawn. It is the interaction of these characteristics that, in the complexity of sacramental dialogue, can allow the penitent to experience the same “conduct of the Redeemer”.</p> Michele Caputo Copyright (c) 2025 Michele Caputo 2025-11-07 2025-11-07 11 2 411 430 10.71628/apth.v11i2.127821 Il principio dialogico nel pensiero e nella prassi missionaria della Chiesa cattolica prima e dopo il concilio Vaticano II https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127810 <p>Questo saggio esplora lo sviluppo storico e teologico della comprensione della missione da parte della Chiesa, evidenziando i principali cambiamenti di paradigma prima, durante e dopo il concilio Vaticano II. L’autore analizza le continuità e discontinuità nella prassi missionaria e nel magistero, con particolare attenzione all’emergere del paradigma dialogico. Partendo dalla missio ad gentes e dalla plantatio ecclesiae tipiche dell’epoca preconciliare, il saggio mette in luce la progressiva valorizzazione dell’inculturazione e del dialogo inter gentes. Il concilio Vaticano II ha segnato una svolta ecclesiologica fondamentale, affermando che la missione è costitutiva dell’identità della Chiesa. Nel periodo postconciliare, pur tra resistenze, il magistero dei Pontefici ha ribadito l’importanza di una missione centrata sul dialogo in senso interculturale, ecumenico, interreligioso, ecologico e sinodale. L’articolo si conclude sottolineando il ruolo dello Spirito Santo come protagonista della missione e fonte di discernimento per un’autentica fedeltà al Vangelo nel mondo contemporaneo.</p> <p>&nbsp;</p> <p>This paper explores the historical and theological development of the Church’s understanding of mission, focusing on key paradigm shifts before, during, and after the Second Vatican Council. It examines both the continuity and discontinuity in missionary thought and practice, with special emphasis on the emergence of the dialogical paradigm. From the preconciliar focus on missio ad gentes and plantatio ecclesiae, the essay highlights the increasing importance of inculturation and inter gentes presence. Vatican II marked a decisive ecclesiological turn, affirming mission as constitutive of the Church’s very identity. Despite postconciliar resistance in some<br>sectors, the magisterium of successive Popes has consistently promoted a renewed missionary vision grounded in multidimensional dialogue – intercultural, ecumenical, interreligious, ecological, and synodal. The paper concludes by affirming the Holy Spirit as the principal agent of mission, guiding the Church to discern the signs of the times and to proclaim the Gospel faithfully in today’s world.</p> <p>&nbsp;</p> Andrew Giménez Recepción Copyright (c) 2025 Andrew Giménez Recepción 2025-11-07 2025-11-07 11 2 219 242 10.71628/apth.v11i2.127810 Conversando nello spirito, Cristo manifestò il padre di tutti https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127811 <p>Il presente saggio approfondisce lo sviluppo teologico del paragrafo 2 della Dei Verbum, mettendo in luce la centralità cristologica e trinitaria della Rivelazione come “conversazione” di Dio con l’umanità. Partendo dalla crisi culturale contemporanea descritta da Glucksmann e Zambrano, il testo propone un recupero della “conversatio Christi” come stile rivelativo incarnato. La kenosi del Verbo, interpretata alla luce della teologia di Tommaso d’Aquino e del pensiero patristico (in particolare di Bar 3,38), è vista come manifestazione della comunione trinitaria. Il contributo di Fernández Smulders alla stesura del documento conciliare mostra come la Rivelazione non sia solo la trasmissione di verità, ma anche un incontro personale e trasformativo. La “conversazione nello Spirito” diventa, quindi, il paradigma ecclesiale di una Tradizione viva, partecipata e rigenerativa.&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>This essay explores the theological development of paragraph 2 of Dei Verbum, highlighting the Christological and Trinitarian centrality of Revelation as God’s “conversation” with humanity. Starting from the contemporary cultural crisis described by Glucksmann and Zambrano, the text proposes a recovery of the ‘conversatio Christi’ as an incarnate revelatory style. The kenosis of the Word, interpreted in the light of the theology of Thomas Aquinas and patristic thought (in particular Bar 3:38), is seen as a manifestation of Trinitarian communion. Fernández and Smulders’ contribution to the drafting of the conciliar document shows that Revelation is not only the transmission of truth, but also a personal and transformative encounter. The “conversation in the Spirit” thus becomes the ecclesial paradigm of a living, participatory and regenerative Tradition.</p> Vincenzo Di Pilato Copyright (c) 2025 Vincenzo Di Pilato 2025-11-07 2025-11-07 11 2 243 258 10.71628/apth.v11i2.127811 “La Chiesa si fa colloquio”: l’istanza dialogica di Ecclesiam suam e le sue risonanze nei recenti Sinodi dei vescovi https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127812 <p>L’articolo esamina le risonanze e gli sviluppi della visione montiniana del dialogo alla luce dei recenti Sinodi dei Vescovi durante il pontificato di papa Francesco. In essi il dialogo da metodo si è progressivamente trasformato in elemento strutturante della vita ecclesiale. La ricezione di Ecclesiam suam emerge con forza in Evangelii gaudium, considerata la magna charta del pontificato bergogliano, dove l’apertura dialogica si traduce nell’immagine di una “Chiesa in uscita”, chiamata ad annunciare il Vangelo a partire dall’ascolto e dalla condivisione. In questa logica si inseriscono i Sinodi e le successive esortazioni apostoliche post-sinodali sulla famiglia (Amoris laetitia), sui giovani (Christus vivit), sull’Amazzonia (Querida Amazonia) e sul tema stesso della sinodalità, nei quali il metodo dialogico ha permesso di ampliare la partecipazione ecclesiale, valorizzare le periferie, integrare il vissuto dei credenti e rafforzare il discernimento comunitario. Particolarmente significativa è la connessione tra dialogo e sinodalità: quest’ultima rappresenta la forma ecclesiale che dà concretezza al dialogo come stile permanente della Chiesa, facendo del confronto, dell’ascolto<br>reciproco e del discernimento condiviso i tratti distintivi del cammino ecclesiale. In tal senso, il magistero di Francesco ha compiuto un salto di qualità nella ricezione dell’enciclica montiniana, portando a maturazione la consapevolezza di una Chiesa che non solo parla, ma si lascia interpellare, che non solo evangelizza, ma si lascia evangelizzare attraverso l’incontro. Ecclesiam suam, così reinterpretata, si rivela un documento profetico la cui attualità si dispiega oggi in un’autentica conversione sinodale e dialogica della forma Ecclesiae.</p> <p>&nbsp;</p> <p>The article examines the echoes and developments of Montini’s vision of dialogue in light of the recent Synods of Bishops during Pope Francis’ pontificate. In these synodal events, dialogue has gradually evolved from a mere method into a structuring element of ecclesial life. The reception of Ecclesiam suam emerges strongly in Evangelii gaudium, considered the magna charta of Francis’ pontificate, where dialogical openness is expressed through the image of a “Church that goes forth,” called to proclaim the Gospel starting from listening and sharing. Within this framework are placed the Synods and the and subsequent post-synodal apostolic exhortations on the family (Amoris laetitia), on youth (Christus vivit), on the Amazon (Querida Amazonia), and on synodality itself. In all of them, the dialogical method has allowed for an expanded ecclesial participation, a renewed appreciation for the peripheries, an integration of believers’s lived experiences, and a strengthening of communal discernment. Particularly significant is the connection between dialogue and synodality: the latter represents the ecclesial form that gives concrete expression to dialogue as a permanent style of the Church, making confrontation, mutual listening, and shared discernment the distinguishing marks of the ecclesial journey. In this sense, Pope Francis’ magisterium has marked a qualitative leap in the reception of Montini’s encyclical, leading to the maturity of an awareness of a Church that not only speaks but allows itself to be questioned; that not only evangelizes but allows itself to be evangelized through encounter. Ecclesiam suam, thus reinterpreted, proves to be a prophetic document whose relevance unfolds today in an authentic synodal and dialogical conversion of the forma Ecclesiae.</p> Vito Mignozzi Copyright (c) 2025 Vito Mignozzi 2025-11-07 2025-11-07 11 2 259 276 10.71628/apth.v11i2.127812 La sinodalità come dialogo tra i campi della vita ecclesiale https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127813 <p>Questo articolo ha come obiettivo principale lo studio della dialogica ecclesiale intesa come approccio dialogico-comunicativo nelle pratiche della vita ecclesiale, con particolare riferimento ad alcuni momenti e passaggi sia magisteriali che culturali nella stagione postconciliare della Chiesa cattolica. Nell’articolo viene presentata una teoria dei campi della vita ecclesiale sulla scorta della sociologia di Pierre Bourdieu. Vengono pertanto analizzate alcune caratteristiche dei campi della vita ecclesiale (relazionalità, movimento, investimento) e discussi gli orizzonti praticorelazionali di ciascuno di essi (campo formativo, pastorale, curiale). La sinodalità viene infine interpretata come meta-logica dei campi della vita ecclesiale.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>The main objective of this article is to study ecclesial dialogue understood as a dialogical-communicative approach in the practices of ecclesial life, with particular reference to certain moments and passages, both magisterial and cultural, in the post-conciliar season of the Catholic Church. The article presents a theory of the fields of ecclesial life based on the sociology of Pierre Bourdieu. It therefore<br>analyzes certain characteristics of the fields of ecclesial life (relationality, movement, investment) and discusses the practical-relational horizons of each of them (formative, pastoral, curial fields). Finally, synodality is interpreted as the metalogic of the fields of ecclesial life.</p> Vincenzo Rosito Copyright (c) 2025 Vincenzo Rosito 2025-11-07 2025-11-07 11 2 277 293 10.71628/apth.v11i2.127813 Chiesa sinodale, Chiesa in dialogo https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127814 <p>L’articolo di Serena Noceti, teologa italiana, e Rafael Luciani, teologo venezuelano, in primo luogo prende in esame il lemma e il concetto di “dialogo” nei documenti pubblicati nel corso del Sinodo 2021-2024, per esaminare poi criticamente le dinamiche comunicative e le pratiche di conversazione/dialogo che sono costitutive di una forma sinodale di Chiesa. In particolare, ci si sofferma sui soggetti coinvolti, sui contesti, sulle metodologie di dialogo adottate. Viene messa in luce la creatività che contrassegna un autentico dialogo e segnalata la virtualità innovativa e di riforma che esso ha per le comunità e istituzioni in cui è promosso, arrivando poi a indicare tre dimensioni specifiche del dialogo in e per una Chiesa sinodale: dimensione collettiva, permanente, pluridimensionale. La Chiesa sinodale, che è comunione-in-dialogo, può così compiere la sua missione ed essere segno profetico in<br>un mondo polarizzato e conflittuale.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>The article by Serena Noceti, an Italian theologian, and Rafael Luciani, a Venezuelan theologian, first examines the term and concept of ‘dialogue’ in the documents published during the 2021-2024 Synod, and then critically examines the communicative dynamics and practices of conversation/dialogue that are constitutive of a synodal form of Church. In particular, it focuses on the subjects involved,<br>the contexts, and the methods of dialogue adopted. It highlights the creativity that characterises authentic dialogues and points out the innovative and reformative potential it has for the communities and institutions in which it is promoted, going<br>on to indicate three specific dimensions of dialogue in and for a synodal Church: collective, permanent, and multidimensional. The synodal Church, which is communion- in-dialogue, can thus fulfil its mission and be a prophetic sign in a polarised and conflictual world.</p> Serena Noceti Rafael Luciani Copyright (c) 2025 Serena Noceti 2025-11-07 2025-11-07 11 2 295 309 10.71628/apth.v11i2.127814 Dialogo e carità: da Paolo VI a Francesco https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127815 <p>Si studiano le due programmatiche arcate spirituali-pastorali del magistero di Paolo VI: il dialogo e la carità/povertà. Abbiamo qui la prospettiva montiniana più originale e, indubbiamente, di più vasta portata storica: essa infatti parte dall’Ecclesiam suam, attraversa e infine trascende lo stesso pontificato montiniano e giunge al pontificato di papa Francesco. Con Bergoglio si riprende il filo interrotto dell’elaborazione montiana. In particolare, con l’enciclica Fratelli tutti.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>In this essay, the two programmatic spiritual-pastoral arches of the magisterium of Paul VI are studied: dialogue and charity/poverty. Here we have the most original Montinian perspective and, undoubtedly, the one with the widest historical impact: in fact, it starts from the Ecclesiam suam, passes through and finally even transcends the Montinian pontificate itself and reaches the pontificate of Pope Francis. With Bergoglio, the interrupted thread of the Montian elaboration is resumed. In particular, with the encyclical Fratelli tutti.</p> Fulvio De Giorgi Copyright (c) 2025 Fulvio De Giorgi 2025-11-07 2025-11-07 11 2 311 327 10.71628/apth.v11i2.127815 Apprendere nel dialogo: lo scambio vitale tra Chiesa e mondo https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127816 <p>L’articolo tratta del dialogo tra Chiesa e mondo promosso dal Vaticano II, a partire dal cammino di elaborazione di Gaudium et spes. Nel quadro delle motivazioni che ispirarono la costituzione pastorale, le vicende legate all’analisi dei segni dei tempi costituiscono una chiave di lettura centrale. Al concilio il lavoro di molti periti e padri sinodali per approfondire la categoria ha rappresentato un banco di prova per l’autocomprensione della Chiesa come realtà che vive uno scambio vitale con il mondo, nel quale è pienamente immersa. L’accoglienza reciproca e il dialogo che ne consegue favoriscono l’evangelizzazione, promuovono il bene comune e aiutano la Chiesa a comprendere sempre meglio la verità rivelata. Attraverso alcune voci della riflessione teologica postconciliare vengono messe in luce le coordinate per il discernimento dei segni dei tempi: centralità del vangelo, apertura di fede, ascolto, reciproco riconoscimento. Si offre un esempio di questo dinamismo attraverso un segno dei tempi in atto: la partecipazione delle donne al concilio.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>The article addresses the dialogue between the Church and the world promoted by the Second Vatican Council, starting from the development process of Gaudium et Spes. Within the framework of the motivations that inspired the pastoral constitution, the events related to the analysis of the signs of the times represent a key interpretative element. During the Council, the work of many experts and synodal fathers in deepening this category served as a testing ground for the Church’s selfunderstanding as a reality engaged in a vital exchange with the world in which it is fully immersed. Mutual openness and the ensuing dialogue foster evangelization, promote the common good, and help the Church to gain a deeper understanding of revealed truth. Through the voices of some post-conciliar theological reflections, the coordinates for discerning the signs of the times are brought to light: the centrality of the Gospel, openness of faith, attentive listening, and mutual recognition. An example of this dynamic is offered through a current sign of the times: the participation of women in the Council.</p> Assunta Steccanella Copyright (c) 2025 Assunta Steccanella 2025-11-07 2025-11-07 11 2 329 344 10.71628/apth.v11i2.127816 60 Ans après nostra aetate : où en sommes-nous ? https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127817 <p>Il documento Nostra aetate ha segnato una svolta nell’incontro con le tradizioni religiose non cristiane. Ha reso possibile un dialogo la cui dimensione essenziale per la teologia viene compresa ogni giorno un po’ meglio. Questo articolo mostra come questo documento sia stato innovativo e sia fonte di molti risvegli ecclesiali. Vivere Nostra aetate costituisce anche oggi una sfida per il Mediterraneo, chiamato, per la sua storia e la sua geografia, a diventare un nuovo spazio per la sua attuazione.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>The document Nostra aetate marked a turning point in the encounter with non-Christian religious traditions. It made possible a dialogue whose essential dimension for theology is understood a little better every day. This article shows how this document was innovative and is the source of many ecclesial awakenings. Living Nostra aetate also constitutes a challenge today for the Mediterranean, which is called, by its history and geography, to become a new space for its implementation.</p> Marie-Laure Durand Copyright (c) 2025 Marie-Laure Durand 2025-11-07 2025-11-07 11 2 345 358 10.71628/apth.v11i2.127817 La ricerca di spiritualità tra i giovani https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127818 <p>Il saggio parte dalla constatazione dell’allontanamento dei giovani dalla Chiesa e dalle religioni in genere, nei contesti occidentali. Ne individua le cause nei modi con cui la Chiesa si propone loro e che sono considerati antichi e lontani, ma anche in un processo di trasformazione delle religioni sulla spinta della secolarizzazione. L’approdo di questo processo è soprattutto ad una spiritualità laica, tutta umana, che è imperniata su esperienze di interiorità, di contatto con la natura, di connessione con il tutto, di relazioni, soprattutto di prossimità. Lungo questo percorso è possibile incontrare Dio, pensato secondo categorie estranee a quelle classiche. Si constata come l’ascolto che la Chiesa fa dei giovani finora non sia approdato a quei cambiamenti che i giovani vorrebbero. Quelli che hanno preso le distanze da essa sono lasciati nella loro solitudine. Eppure, il dialogo con loro è possibile, come dimostra l’esperienza di Betania dei cercatori; occorre solo che gli adulti e le istituzioni, anche quelle ecclesiali, modifichino il loro atteggiamento nei confronti delle nuove generazioni.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br>The essay begins by observing the growing estrangement of young people from the Church and from religion in general within Western contexts. It identifies the causes of this trend in the ways the Church presents itself to them—ways often perceived as outdated and disconnected. It also highlights a broader transformation of religion driven by the process of secularisation. This transformation is leading primarily towards a secular, human-centered spirituality, grounded in experiences of interiority, connection with nature, a sense of unity with the whole, and relationships, especially those based on closeness and care. Along this path, it is still possible to encounter God, though conceived in categories different from the classical ones. It is evident that the Church’s attempts to listen to young people have so far failed to produce the changes they are hoping for. Those who have distanced themselves<br>are often left in their solitude. Yet, dialogue with them is possible, as demonstrated by the Bethany experience of the seekers. What is needed is a change in attitude on the part of adults and institutions, including those within the Church.</p> Paola Bignardi Copyright (c) 2025 Paola Bignardi 2025-11-07 2025-11-07 11 2 359 374 10.71628/apth.v11i2.127818 Claritas https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127822 Eleonora Palmentura Copyright (c) 2025 Eleonora Palmentura 2025-11-07 2025-11-07 11 2 431 433 10.71628/apth.v11i2.127822 Fenomenologia e Rivelazione https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127823 Gianmarco Bezzi Copyright (c) 2025 Gianmarco Bezzi 2025-11-07 2025-11-07 11 2 433 436 10.71628/apth.v11i2.127823 Paolo di Tarso https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127824 Giacomo Lorusso Copyright (c) 2025 Giacomo Lorusso 2025-11-07 2025-11-07 11 2 436 438 10.71628/apth.v11i2.127824 Gli ultimi sono saranno i primi https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127825 Gianmarco Bezzi Copyright (c) 2025 Gianmarco Bezzi 2025-11-07 2025-11-07 11 2 438 441 10.71628/apth.v11i2.127825 Nutrire la speranza https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127826 Giuseppe Russo Copyright (c) 2025 Giuseppe Russo 2025-11-07 2025-11-07 11 2 441 443 10.71628/apth.v11i2.127826 Degli elementi dell’economia civile https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127827 Fabrizio Casazza Copyright (c) 2025 Fabrizio Casazza 2025-11-07 2025-11-07 11 2 443 444 10.71628/apth.v11i2.127827 Vademecum per cristiane/i effettive/i e potenziali https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127828 Giovanni Ancona Copyright (c) 2025 Giovanni Ancona 2025-11-07 2025-11-07 11 2 444 446 10.71628/apth.v11i2.127828 Il principio di pastoralità https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127829 Giorgio Nacci Copyright (c) 2025 Giorgio Nacci 2025-11-07 2025-11-07 11 2 446 449 10.71628/apth.v11i2.127829 La preghiera dei fedeli https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127830 Maurizio Barba Copyright (c) 2025 Maurizio Barba 2025-11-07 2025-11-07 11 2 450 453 10.71628/apth.v11i2.127830 Uomini di discernimento https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127831 Giovanni Del Missier Copyright (c) 2025 Giovanni Del Missier 2025-11-07 2025-11-07 11 2 453 456 10.71628/apth.v11i2.127831 Giubilei per l’ecumene https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127832 Papàs Antonio Calisi Copyright (c) 2025 Papàs Antonio Calisi 2025-11-07 2025-11-07 11 2 456 460 10.71628/apth.v11i2.127832 Editoriale https://www.apuliatheologica.it/ojs/index.php/at/article/view/127809 Roberto Massaro Copyright (c) 2025 Roberto Massaro 2025-11-07 2025-11-07 11 2 215 218 10.71628/apth.v11i2.127809