La vita consacrata nella Scrittura
DOI:
https://doi.org/10.71628/apth.v8i2.110840Abstract
L’A. sostiene che la vita consacrata trova la sua ragion d’essere sostanziale nel concetto
di alleanza che esclude ogni tipo di contrattazione con Dio presente nella cosiddetta
religiosità. Essa nasce dalla iniziativa di Dio, si nutre di gratuità e si conclude nella
gratuità. La vita consacrata si radica nel dono battesimale che attinge tutti i battezzati
e fiorisce in dispertitae linguae grazie all’opera dello Spirito Santo permettendo a
tutti di conseguire il fine (telos) della vita cristiana attraverso dei voti. Non si dovrebbe
parlare mai di un di più del consacrato rispetto al battezzato, ma semplicemente di
idiorytmia che evidenzia l’adesione personale, con libera scelta (proairesis), al corpo
Cristo nella diversità delle sue membra. Di conseguenza si dovrebbero superare – secondo
l’A. – le tradizionali distinzioni tra consigli e precetti, quasi che gli uni permettano
di raggiungere la santità e gli altri unicamente la salvezza. Gli esempi, forniti
dal Nuovo Testamento, permettono di verificare queste conclusioni con alcune pagine
assai significative.
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