Desiderio desideravi di papa Francesco
Un commento a margine
DOI:
https://doi.org/10.71628/apth.v9i1.119078Abstract
L'articolo offre una presentazione breve e non esaustiva della lettera apostolica di papa Francesco, Desiderio desideravi, sulla formazione liturgica del popolo di Dio. Una premessa colloca il lettore nel solco del cammino ecclesiale cogliendo come chiesa e sinodo hanno nella liturgia la loro forma, il principio della missione, la fonte della comunione e il sostegno per il cammino. Nella fedeltà al concilio e nella comunione della chiesa, l'autore esorta a verificare se la nostra ritualità sia rispettosa dei criteri che hanno ispirato la sua riforma e se non scoraggi la partecipazione di molti battezzati. La lettera di Francesco non si occupa del carattere giuridico della celebrazione, né l'affronta principalmente con questa preoccupazione. Il ripristino dell'unica espressione della lex orandi del Rito Romano è la sola norma ribadita in tutta la sua forza ecclesiologica. L'invito è ad assumere l'atteggiamento contemplativo che meglio si addice alla natura della liturgia. Il fine è riscoprire il dono straordinario della Pasqua. La liturgia ci fa accedere a tale dono con stupore, senza cedere all'abitudine. Si scorre il testo della lettera apostolica, evidenziando come la bellezza del mistero pasquale domandi una seria formazione che aiuti tutti a recuperare l'eloquenza di simboli e di azioni rituali, che non necessitino tanto di spiegazioni quanto di autenticità. Per garantire la formazione alla liturgia e ancor più la formazione dalla liturgia, l'autore afferma con decisione — come già il papa nella lettera e prima di lui R. Guardini, tra i più grandi formatori — la necessità di riscattarsi, a tutti i livelli, da quell'analfabetismo dell'uomo moderno che non sa più leggere i simboli, quasi non ne sospetta nemmeno l'esistenza.
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