Ilario di Poitiers: l’hermeneusis del simbolo niceno tra oriente e occidente
DOI:
https://doi.org/10.71628/apth.v10i2.126356Abstract
Nessuna formulazione è sufficiente, se presa da sola, a dire la totalità della fede cristiana nel Dio unitrino: questa la tesi sostenuta nell’articolo, mostrandone la fondatezza e tentando di offrire le necessarie argomentazioni, per poterne accogliere la validità, attraverso il contributo offerto da Ilario di Poitiers al dibattito teologico del IV secolo, nel confronto tra coloro che difendevano strenuamente l’homoousios («della stessa sostanza») di Nicea e coloro che vi preferivano, per le ragioni che in queste pagine vengono esplicitate, l’homoiousios («di sostanza simile»). L’attenzione alla testimonianza e all’insegnamento di Ilario consente, inoltre, di accostarsi ad un momento particolare del processo di ricezione del simbolo niceno, che attesta la necessaria hermeneusis di cui il simbolo necessita, in quanto le formule, in esso adottate dai padri per offrire un’autorevole interpretazione della Scrittura, avevano a loro volte bisogno di interpretazione, esposizione, spiegazione: hermeneusis, per l’appunto. Dal peculiare apporto offerto da Ilario è possibile, infine, ricavare preziose considerazioni sulle attitudini che dovrebbero segnare lo «stile» di ogni linguaggio teologico: ampia parte dell’articolo è dedicata ad illustrarne il senso e la portata.
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