Quale sensus fidei nella chiesa sinodale?

Dalle prospettive conciliari all’interpretazione di un controverso genitivo

Autori

  • Luigi D'Amato

DOI:

https://doi.org/10.71628/apth.v10i2.126358

Abstract

La riscoperta della sinodalità ecclesiale ha favorito un rinnovato e diffuso interesse verso la realtà del sensus fidei che, dopo il ben noto rilancio nel Vaticano II, non sembrava ancora aver ricevuto, in ambito ecclesiale, un’adeguata attenzione. Tale ripresa attuale, nondimeno, pone importanti domande a cui questo contributo prova a rispondere: qual è precisamente il dato teologico ed ecclesiologico veicolato da questa nozione? Quali sfide concrete la sua riproposizione indica, oggi, alla comunità sinodale? Muovendo da tre sguardi prospettici che il concilio ci consegna a tale riguardo, la ricerca lascia emergere le diverse interpretazioni possibili – tra genitivo soggettivo e oggettivo, fides qua e fides quae – della locuzione latina, per approdare alla proposta di alcuni sentieri percorribili in vista di un’autentica valorizzazione del sensus fidei nella chiesa sinodale.

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Pubblicato

31-03-2025

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